Cose da Discutere è il primo EP di INVERNO, un viaggio interiore alla ricerca di sé stessi attraverso l’amore, il benessere mentale e la terapia, raccontate sopra sonorità electropop e urban.
Se il nome INVERNO vi dice qualcosa, forse ricorderete che, ad X Factor 2022, non entrò per un soffio nel roaster di Ambra: ma questa è acqua passata. Nel frattempo Francesca Rigoni, in arte Inverno, è tornata in Italia dopo aver vissuto a Londra per 8 anni, e ha riversato le sue esperienza di vita nella musica.
Un percorso personale complesso, culminato nella pubblicazione dell’EP “Cose da Discutere” (Out Loud pr): sei tracce che affrontano di petto il concetto di amore tossico e salute mentale, e che mettono in luce quanto sia fondamentale parlarne.
L’artista queer si mette a nudo senza filtri per salvarsi dal freddo paralizzante dell’ansia e della depressione, mettendo in discussione sia l’amore per sé stessi che per gli altri, andando così a creare un porto sicuro per chiunque si sia trovato a convivere con queste esperienze.
“Cose Da Discutere” racchiude la vita di INVERNO, un lavoro autobiografico scritto quasi interamente dall’artista con l’aiuto di Vincenzo De Fraia, produttore, e con la collaborazione di Alessandro Alo Casini.
L’abbiamo intervistata.
Ciao Francesca, partiamo dalla cover dell’EP “Cose da discutere”, dove ci sei tu aggrovigliata da un filo rosso, cosa vuoi dirci?
Io ho un tatuaggio che rappresenta un serpente rosso che, partendo dalla mano destra, corre lungo la schiena per terminare sulla mano sinistra, collegando così tutti i miei tatuaggi. Ognuno di questi, nel bene o nel male, rappresenta una fase particolare della mia vita: momenti, storie – spesso negative – che mi rappresentano.
Il serpente che come un filo le lega rappresenta l’accettarmi come persona, il prendere coscienza che tutte le esperienze, belle o brutte, fanno parte di me. Questa sono io: accetto il mio dolore e quindi accetto me stessa.
L’EP parla molto di salute mentale, sia personale che all’interno della coppia, e il filo rosso può anche rappresentare la depressione che deriva da questo tipo di relazioni.
È stato difficile parlare di te stessa in questo modo?
Assolutamente no, io sono molto favorevole al dialogo – la mattina al bar con i miei amici io sono tipo: “hey raga, mi son svegliata con l’ansia, parliamone!”. Certo, ho imparato a gestirmela da sola, ma il dialogo è indispensabile. Anche per questo ho cominciato a scrivere in italiano, così da poter condividere la ia mia storia con più persone.
Lo dico anche nel titolo, per me è necessario comunicare come mi sento. Ho sentito l’urgenza di parlare della relazione tossica che ho avuto con la mia ex-ragazza, di come mi sentivo all’interno di questa relazione, mentre alcuni brani parlano solo di me.
Oggi come stai?
Bene, grazie ad anni di terapia. Ma c’è sempre da lavorare. Bisogna sdoganare la terapia, sono malati quelli che non ci vanno.
In “Cose da Discutere” si sono diverse sfumature: atmosfere intime, dance, sperimentali, pop. Me ne parli?
La mia musica è in evoluzione continua, questo ep è il mio primo lavoro in italiano e rappresenta me e l’ultimo anno della mia vita. Tante cose le provo ancora, ma sì, c’è il pop e la malinconia, e c’è un pezzo di chiusura – Londontribute – che è dedicato a Londra, più sperimentale che cantato, quindi sì, c’è tutto quel che dici.
Ora sei tornata in Italia, ma dove?
Da gennaio abito a Milano, non so se mi sono ancora abituata al passaggio, è difficile essendo cresciuta come persona adulta in Inghilterra, il mio mindset è molto diverso ma troverò il mio equilibrio.
Cosa ti manca di più di Londra?
La gente, la loro mentalità, il rispetto per la cultura degli inglesi. E poi i miei amici, la mia chosen family.
Quali sono i tuoi ascolti pre-Londra quindi da teen?
Rihanna, Lady Gaga, Beyoncè, i One Direction… ero la bambina che ascoltava Christina Aguilera. Oggi ovviamente dopo Londra spazio moltissimo tra i generi, amo il nu soul, la Uk drill, la techno e l’elettronica ma il pop mi piace sempre. La cosa più assurda forse è che i manca il cibo! Mi manca anche il bacon la mattina, la varietà di scelta che qui non c’è.
L’ultimo album di cui ti sei innamorata?
Sto letteralmente divorando Spira di Daniela Pes: mi ha dato una gioia immensa sapere che in Italia è stato fatto un disco così, può competere con un album internazionale.
foto di Eleonora Abbadessa e Michi Vitariello